Astri & Psiche: una stretta relazione
- tanacetoblu
- 1 giu 2021
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Era il 1910, da qualche anno un giovane medico psicologo aveva intrapreso una fitta corrispondenza con Dott. Sigmund Freud, veniva chiamato il "delfino" della psicoanalisi e si pensava fosse il possibile successore di Freud. In una delle sue missive scrisse: “Di sera sono molto impegnato con l’astrologia. Sto facendo dei calcoli di oroscopi per rintracciarvi un certo grado di verità psicologica. Fino ad ora ci sono alcune cose strane che a Lei sicuramente devono sembrare incredibili."
Il giovane medico in questione era Carl Gustav Jung, psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo e accademico svizzero, una delle principali figure intellettuali del pensiero psicologico e psicoanalitico del '900.
Perchè e cosa intuì, Jung, dell'astrologia, da cominciarne a studiare le basi?
Come ben sappiamo la psicologia è la scienza che studia la psiche umana ed in particolare i suoi meccanismi, dall'altro lato abbiamo l'astrologia definita una tecnica o pseudoscienza, la quale si prefigge, attraverso lo studio dei moti celesti, di capire come questi influenzano la vita umana.
Chi sono?, Da dove vengo? e Qual è il senso della mia vita?, sono domande che ci poniamo da millenni e difatti tutte le civiltà hanno voluto e dovuto provare a darvi risposta. Fin dal III millennio a.C. si sono dedicate all'osservazione dei fenomeni celesti e svilupparono ognuna la propria astrologia. Si pensa inoltre, che sia sorta come materia di studio non appena l'uomo sia stato in grado di misurare, registrare e prevedere coscientemente, i cambiamenti stagionali riferendoli ai cicli astronomici.
In parallelo i popoli cominciarono ad attribuire simboli, conferire nomi e venerare gli astri ed i fenomeni celesti e naturali, non solo per provare a spiegare questi processi meteorologici e astronomici ma per rendere più trasparenti i processi inconsci, riflettere e comprendere l'animo umano.
Ed è proprio qui che avviene il primo legame tra psicologia ed astrologia.
La scienza cominciò con lo studio delle stelle, nelle quali l'umanità scoprì le dominanti dell'inconscio, gli Dei, così come le bizzarre qualità psicologiche dello zodiaco, proiezione completa della caratterologia. (Carl Gustav Jung)

Gli stessi simboli (gli Dei da un punto di vista psicologico lo sono), vengono utilizzati da entrambe le discipline per comprendere l'inconscio e rispondere a quelle domande esistenziali che ci tormentano dalla notte dei tempi. Ma Jung aggiunge un tassello, il concetto di archetipo.
L'archetipo, nozione di origine filosofica dai tempi di Platone, viene definito da Jung, semplificando, come un modello primitivo o originale, di pensiero e comportamento, legato alla nostra parte inconscia.
Una matrice di pensiero, neurologicamente parlando un'attività psichica, quindi energia. Un'impronta energetica primordiale rappresentata da simboli universali e fissata nella nostra psiche come una sorta di Dna psichico.
Non è forse quello che ci vuole raccontare l'astrologia? Sotto quest'ottica potremmo vedere simbolicamente il Sistema Solare come una forma di energia vitale...difatti il simbolo archetipico per eccellenza dell'astrologia è la carta natale o tema natale, ossia una foto degli astri nel momento della nostra nascita. Un cerchio, simbolo di pienezza in tutte le culture, a rappresentare la completezza dell'individuo.
Jung descrive i pianeti come "Dei, simboli o poteri dell'inconscio", che tuttavia agiscono diversamente a seconda delle potenzialità della persona.
“L’astrologia non è semplicemente una superstizione ma contiene certi dati di fatto psicologici”. (C.G.Jung)
Ovviamente il caro Carl non si fermò qui. Ben presto si accorse che nonostante l'individualità di ogni soggetto, le persone si classificavano autonomamente in diverse categorie, vi è mai capitato di dire "sono una persona introversa", oppure "sono una sognatrice"?
Ecco Jung, attraverso lo studio di questo fenomeno, arrivò ad una teoria, la quale spiega che nonostante la psiche umana abbia una base universale, il Sè cosciente avrà comportamenti differenti, poiché i processi psicologici vengono elaborati in modo differente da ogni individuo, restando però entro un certo modello.
Da qui nacque appunto la teoria dei Tipi Psicologici, ossia l'individuazione di quattro tipologie di atteggiamento che seguono le quattro funzioni psichiche fondamentali: il pensiero, il sentimento, l'intuizione e la sensazione.

Chi legge ed è avvezzo, almeno un poco, all'astrologia, avrà già intuito che la similitudine, ancora una volta, è molto forte.
I pilastri infatti su cui si fonda l'astrologia sono i 4 elementi naturali, i quali ci informano sulle nostre attitudini predominanti a seconda dei segni in cui gli astri si trovano al momento della nostra nascita.
Ho detto astri non a caso, poiché è possibile che, nonostante per esempio, il nostro segno di nascita sia Scorpione, segno di acqua quindi connesso di più con la sua parte emotiva, la maggior parte dei pianeti si trovino in segni di terra, quindi potremo essere una persona che saprà dare spazio alla propria sfera emotiva senza però lasciarsi travolgere, quindi più pragmatica e che ha bisogno di azioni concrete prima di lasciarsi andare, in uno o più ambiti della vita.
Si sa che un uomo non può essere tutto nello stesso momento, mai completo - sviluppa sempre alcune qualità a spese di altre, e la pienezza non viene mai raggiunta. (I Tipi Psicologici, Jung, 1921)
Nonostante ciò è bene sottolineare che non esistono tipologie privilegiate, tutte e quattro sono importanti allo stesso modo e sono estremamente necessarie per leggere il mondo intorno a noi nel suo insieme.
Quindi l'equilibrio è essenziale per svilupparle adeguatamente, altrimenti si rischierebbe una mancanza di intelligenza emotiva o di cadere vittima di intrichi mentali da cui poi, a volte, è difficile uscire.
Se questo non vi bastasse, come non è bastato a Jung, approfondiamo questa relazione tra le discipline, prendendo in considerazione la sfera energetica legata all'astrologia.
Nel 1952, Jung ed il premio Nobel Wolfgang Pauli, collaborarono assieme per la redazione finale dell'opera "Sincronicità come principio di connessioni acausali”, nella quale asseriva che gli eventi che accadono nello stesso momento, possono non essere collegati in modo causale tra loro ma allo stesso tempo potrebbero avere una connessione profonda, in particolare:
«La causalità è solo un principio, e la psicologia non può venir esaurita soltanto con metodi causali, perché lo spirito (la psiche) vive ugualmente di fini.»
Il testo è davvero meticoloso nella descrizione dei fenomeni sincronici, della simbologia a loro attribuita e approfondisce ancor di più temi come la coscienza collettiva, la psicologia analitica e la visione archetipica.
Quello che però, da studiosa di astrologia mi ha colpito di più, è il rimando, che la base di questa teoria ha con la fisica quantistica e non solo.
La connessione profonda su cui ragiona Jung ha molti aspetti in comune col fenomeno dell' entanglement quantistico, ossia il fenomeno per il quale le particelle di due sistemi, dapprima entrati in contatto tra loro e poi separati, rimangono connesse tra loro e ciò che sperimenta una ha effetto anche sull'altra, modificando il sistema fisico di cui fanno parte.
E' un dato di fatto che noi siamo formati dalla materia che era presente nel momento in cui si presuppone sia nato l'universo, quindi un sistema a sé ma connesso con la materia dell'intero universo e più questa materia è vicina a noi, più influenza le particelle di cui siamo composti.
Quello che è in alto è l'esatto riflesso di ciò che è in basso, l'universo che si rispecchia nei suoi sottoinsiemi, un'interconnessione, che è comune sia all'astrologia che al principio di sincronicità di Jung. Per questo motivo la posizione degli astri alla nostra nascita e il loro movimento sopra di noi, possono avere una correlazione sulla nostra personalità e gli avvenimenti importanti all'interno delle nostre vite.
I Tipi psicologici correlati agli Archetipi che a loro volta, simbolicamente, si rifanno al Sistema Solare, l'insieme di particelle più vicine a noi e che fanno da tramite all'energia del Cosmo, attraverso il principio di Sincronicità.
L'astrologia non è lì per prevedere eventi futuri, piuttosto per contribuire ad ordinare le nostre vite.
(Dane Rudhyar, 1936, L'astrologia della personalità)
A presto,
Cinzia
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