Una scelta naturale
- tanacetoblu
- 1 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Circa 3,5 miliardi di anni fa, sul nostro pianeta, avveniva il più straordinario avvenimento legato all'evoluzione della vita. Grazie ad un serie di fattori, le prime forme unicellulari di piante, che si trovavano negli oceani, come del resto tutta la vita fino ad allora comparsa, iniziarono ad utilizzare l'energia proveniente dal sole ed a trasformarla in energia chimica avviando il processo che tutti conosciamo: la fotosintesi.
Lo scarto primario di questo processo, l'ossigeno, portò alla formazione dell'atmosfera come la conosciamo oggi ed in particolare del suo strato di ozono.
Da qui sappiamo che i primi esseri viventi a colonizzare la terraferma furono appunto le piante, che si trovarono in un ambiente si adatto alla vita, ma ancora molto ostile. Non avevano il giardiniere di fiducia che le aiutava nella loro crescita e riproduzione!
Perciò hanno dovuto evolversi in modo tale da riuscire a cavarsela da sole, adattarsi e modificarsi per permettere loro di proliferare, difendersi e comunicare. Come? Producendo sostanze chimiche in grado di farlo.

Danni solari: le radiazioni sono la prima sfida che si sono trovate a fronteggiare. Lo strato di ozono era formato ma le piante, prima protette dall'acqua, all'esterno hanno dovuto far i conti con bruciature, mutazioni genetiche e danni alle strutture cellulari.
Temperature estreme: in pratica hanno imparato a mettersi il cappotto...secernendo o trattenendo, sostanze in grado di proteggerle dal congelamento o dall'evaporazione dell'acqua.
Sostegno nutrizionale: più i vegetali si allontanavano dalle fonti d'acqua, più la possibilità che passassero lunghi periodi senza
cibo diventavano reali, perciò hanno pensato bene di immagazzinare in diverse parti, chi nelle radici, chi nel fusto o nelle foglie, le loro scorte alimentari....quello che noi esseri umani facciamo con le maniglie dell'amore insomma!
Microbi patogeni: quando anche la vita animale è uscita dagli oceani, le cose si sono complicate ulteriormente.
Virus e batteri sono stati i primi "animali" a colonizzare la terraferma, ed essendo che gran parte di essi hanno caratteristiche da parassita, iniziarono a infestare i vegetali che trovavano sul loro cammino. Una lotta per la sopravvivenza che dura a tutt'oggi.
Insetti: finisci con un problema e te ne ritrovi subito, si fa per dire, un'altro. Gli insetti costituiscono ancora oggi, un grosso problema per i vegetali e no, il problema non è di questi ultimi, poiché 300 milioni di anni fa, iniziarono a produrre sostanze in grado sia di rimarginare i danni causati da queste simpatiche bestioline, sia di repellerle. Purtroppo la modifica degli ecosistemi e quella genetica, fatta dall'uomo, non hanno dato (per ora) il tempo agli organismi vegetali di ricalibrare le loro difese.
Riproduzione: semplificando, dopo le prime specie di vegetazione che si riproduceva in maniera asessuata, cioè clonando se stessa, le piante hanno iniziato a diversificare il loro patrimonio genetico iniziando a riprodursi in modo sessuato, ossia mescolando Dna maschile e femminile. Per farlo però, non potendosi ne muovere ne parlare, hanno dovuto ideare un sistema per farlo fare ad altri: gli insetti.
Api, farfalle, coccinelle ma anche mosche, scarabei ecc, dovevano essere attratti sui loro organi di riproduzione per poi spargere letteralmente cellule riproduttive su altri vegetali.
Per questo iniziarono a produrre aromi e ormoni, per comunicare, crescere e riprodursi, proprio come animali ed esseri umani; molte di queste sostanze sono presenti negli oli essenziali.
La struttura delle cellule animali e vegetali presentano differenze ma anche molte similitudini, hanno solo avuto più tempo per specializzarsi nella sopravvivenza.
Da decenni la scienza classica sta studiando la chimica del mondo vegetale, trovando numerosi composti che ad oggi sono presenti nei medicinali tradizionali. Perché allora dover scegliere uno o l'altro?
Credo che la risposta, come sempre, stia nel mezzo.
Molti dei medicinali che usiamo regolarmente, anche per un semplice mal di testa, sono composti chimici artificiali, spesso curano un sintomo ma non la causa o nel curarlo, sottopongono a stress altri organi. Ma è innegabile che per certe patologie, proprio poiché siamo organismi differenti dai vegetali, la chimica artificiale ad oggi ci sia di grande aiuto.
E' anche vero però che la maggior parte delle cause dei nostri malesseri quotidiani, possono essere risolte andando alla radice del problema, ed in questo gli oli essenziali sono dei precursori, proprio grazie alle tecniche che hanno sviluppato i loro produttori, le piante, in milioni di anni. Possiamo farle nostre, trarne dei benefici sia a livello fisico che sul piano mentale. Perché è proprio da quei minuscoli messaggeri che chiamiamo ormoni, che il nostro corpo funziona nel suo equilibrio e si mantiene sano.
La scelta naturale è le prima che dovremmo scegliere* per ripristinare l'armonia nel nostro corpo e nella nostra mente e, nel caso non avesse beneficio, allora passare ad una medicina sintetica.
A presto.
Cinzia
*gli oli essenziali non sono privi di controindicazioni, sono sostanze chimiche ma di origine naturale, quindi se si hanno patologie pregresse e/o si stanno già assumendo farmaci, bisogna sempre chiedere il parere del proprio medico.
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